CIRCOSTRADA E FRESH CIRCUS #3

Di ritorno da Parigi raccontiamo che cosa succede in Europa

17-04-2016

3 giornate intense e molto partecipate a Parigi, organizzate dal network Circostrada, entità che coinvolge con appositi eventi gli ambiti del circo contemporaneo (Fresh Circus) e quello del teatro di strada (Fresh Street). Le giornate parigine sono state dedicate ad approfondimenti sul tema del circo, con un filo trainante che unisce tutti i paesi europei: la crisi economica. L'Europa si trova qui unita nel riconoscere che la borsa stretta si riverbera soprattutto sul settore culturale. Questo a prescindere dai numeri impressionanti dei professionisti coinvolti, del prodotto economico e di immagine, del riverbero culturale e sociale sulla cittadinanza. Alcuni sistemi temono la crisi più di altri. È il caso della Francia, abituata a un investimento statale imponente particolarmente virtuoso in tempi di vacche grasse, ma a rischio di debacle nei passaggi di secolo come quello attuale. Resta tuttavia impressionante come l'intero sistema culturale francese si muova compatto per cercare strategie d'uscita, mentre gli artisti non sono lasciati affatto soli.

Aldilà di questo primo riscontro immediato, che qualche riflessione dovrebbe tuttavia mettere in moto dai nostri paraggi, resta la considerazione che incontri come questo di Parigi sono importanti ed è un peccato che su oltre 350 partecipanti, siano stati così pochi gli Italiani presenti. Sono mancati organizzatori, artisti, responsabili della diffusione, ma anche decisori politici, senza i quali niente si traduce in azione coordinata e continuativa. Troppo poco per la ricchezza del tessuto artistico italiano. E questo, della sensibilizzazione della politica locale alla sfida europea, diventa così uno dei primi punti su cui FNAS dovrà impegnarsi nei prossimi anni.

Tornando a Fresh Circus #3, al termine di due giornate intense di incontri e seminari interattivi su temi quanto mai urgenti (come sostenere la creazione, mobilità internazionale, modelli economici innovativi, lavorare col pubblico, politiche pubbliche di sostegno etc.), i risultati sono conversi su alcuni punti fermi. Se si esclude la Francia, che a questo punto è quasi l'anomalia, l'Europa degli operatori artistici è unanime e compatta nel riconoscere un vuoto assordante tra formazione di base e circuito professionistico. Mancano opportunità più diffuse di formazione di secondo livello e, soprattutto, latita un sistema avanzato di accompagnamento alla professionalizzazione, composto anche di un'adeguata rete di strutture supporto alla creazione. Questa considerazione è unanime da nord a sud e da est a ovest. Segno che il punto da cui partire non vada cercato a lungo, ma solo colto al volo.

In Italia, e di questo siamo felici che sia stato possibile farne cenno al consesso europeo, qualcosa finalmente si sta muovendo. Il nuovo decreto sulle residenze in Italia è un atto concreto che, per quanto perfettibile sempre, introduce per la prima volta anche per il circo e il teatro di strada la possibilità di fornire adeguato supporto alle compagnie in creazione. Per gli operatori artistici italiani (artisti e organizzatori) è possibile approfondire le opportunità di residenza dal sito www.residenzeartistiche.it e dalla presentazione in pdf preparata da Terre di Circo.

A livello europeo giova tuttavia sentire parole che già usiamo come urgenti anche da noi. È necessario legittimare il ruolo del circo e del teatro di strada nel sistema dell'industria creativa attraverso numeri concreti. Questo va fatto attraverso azioni locali, senz'altro, ma può essere uno spunto per immaginare pure una progettazione europea nell'ambito del programma Europa Creativa. Basterebbe centrare il tema della definizione dei parametri da elaborare per una raccolta di dati comparabile ed integrabile: ecco un progetto già bel e pronto. FNAS ha già sul tema cominciato un percorso che, forte di precedenti azioni di analisi di settore, la vede dialogare con la Fondazione Fitzcarraldo proprio su questi aspetti. Un sassolino nello stagno da cui ci attendiamo propagarsi onde di sviluppo.

Infine l'ultimo tema importante, tra i tanti usciti. Per rendere sostenibile il sistema culturale occorre adottare ulteriori strategie. A Parigi da più voci è stata sollevata la necessità di ottimizzare le risorse a disposizione. Questo vale anche da noi dove le pratiche individuali virtuose non sempre riescono a diventare sistema. È il caso ad esempio del coordinamento dei festival che aiuterebbe gli organizzatori a condividere le spese e abbattere i costi per accogliere compagnie altrimenti troppo impegnative per le tasche individuali. Questo incontro potrebbe così diventare un appuntamento annuale fisso, a cavallo tra settembre e ottobre, in cui mettere in rete le proposte, coordinare le tournée italiane delle compagnie straniere e, perché no, dare anche alle compagnie italiane lo spunto per attrezzarsi al pari dei colleghi europei.

Attendiamo ora che Circostrada metta in rete i risultati ufficiali e le conclusioni di queste tre giornate. Da questo primo appuntamento internazionale portiamo a casa una serie di relazioni intrecciate con importanti istituzioni. Tra queste l'associazione Hors Les Murs con cui ci siamo dati appuntamento a breve per discutere di percorsi comuni, progettazione europea e, soprattutto, scambio di buone prassi. Il prossimo appuntamento intanto, salvo sorprese, sarà in Portogallo con l'edizione di Fresh Street. Lì il tema sarà non più il circo, ma il teatro di strada e la FNAS dovrà esserci.

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