L'arte in strada e le città, un passo avanti a Trieste e uno indietro a Genova.

Fnas boccia la proposta di regolamento dei giovani del Pd di Messina

09-12-2016

Arte in strada, un passo avanti a Trieste e uno indietro a Genova. Ma anche distanze incolmabili tra gli artisti di Fnas e la proposta dei giovani del PD di Messina, che vuole portare avanti un nuovo e inaccettabile regolamento. L’incontro aperto organizzato a Trieste da Fnas in collaborazione con la Casa della Musica, ha dato i suoi frutti. “Nascerà un comitato formato dagli artisti,  sarà referente e consulente del Comune per lavorare alla stesura di un regolamento più vicino alle istanze di chi si esibisce in strada e della città – spiega il presidente Beppe Boron -  c’è stata un’apertura alla collaborazione delle forze politiche di maggioranza e opposizione che lascia ben sperare”. Nel corso dell’incontro le forze di governo hanno chiesto un documento nel quale siano elencate le proposte degli artisti che la Federazione appoggia. “A breve ci metteremo al lavoro per mettere nero su bianco quanto riteniamo si debba rivisitare – continua -  si va dalla piattaforma on line per le prenotazioni al testo dell’attuale regolamento fino alla revisione di luoghi e orari delle performance”. Piano piano emerge il profilo di una città amica delle arti in strada, intenzionata a percepire il calore e il colore di un rapporto spontaneo tra pubblico e artisti come un collante per rendere vivi gli spazi urbani. “Siamo soddisfatti di come stanno andando le cose – spiega -  a questo proposito ci sono dei doverosi ringraziamenti nei confronti di chi si sta adoperando per il risultato come Maurizio Silvestri e la Casa della Musica, che ha collaborato alla buona riuscita dell’incontro e si è detta disponibile a ospitare percorsi formativi a tema sull’arte in strada”.

Un po’ meno friendly verso la libera espressione on the road si sta rivelando Genova. “Abbiamo ricevuto la proposta comunale sulle modifiche al regolamento nella quale ci ritroviamo fino a un certo punto – spiega – non siamo in sintonia laddove si parla di aree di particolare interesse, al momento ancora non specificate, che richiedono autorizzazione, prenotazione e limitano a un’ora il tempo dell’esibizione”. Quali e quante sono le strade e le piazze a cui si fa riferimento?  “Se si tratta di  una o due se ne può parlare, ma se sono di più e si trovano in punti di maggior interesse, significa andare verso il declino dell'arte in strada – spiega -  cade il principio dell’accoglienza e della valorizzazione, viene meno il rapporto tra cittadino e artista di cui si è finora parlato condividendone l’importanza”. L’arte in strada finirebbe fagocitata dalla burocrazia. “Se questa è la via scelta dal Comune, che tra l’altro pensa di istituire una Commissione istituzionale per monitorare e decidere le sorti dell’arte in strada confinando Fnas e gli artisti nel ruolo di consulenti – continua -  le conseguenze saranno davvero tristi”.  Da Genova spariranno gli artisti e chi vi capiterà sull’onda del ricordo di una città amica, rischierà la multa. “Per questo il 14 dicembre chiederemo al Comune di fare un passo indietro e ripartire dal punto in cui ci eravamo lasciati”, dice.

Divario incolmabile invece tra Fnas e la proposta dei giovani PD di Messina sul nuovo regolamento per le arti in strada. “Non parteciperemo alla sua presentazione anche se siamo stati invitati  – spiega – i principi che lo ispirano sono lontanissimi dalla nostra linea,  per Fnas l’arte in strada è un diritto del cittadino e nessuno può decidere chi può o meno esercitarlo, le commissioni possono solo vigilare sul rispetto del comportamento etico degli artisti ma non selezionarli”. E’ un ‘no’ definitivo, non un solo articolo rispecchia la linea politica di Fnas. “Abbiamo invitato gli estensori a rimuovere dal regolamento la parte che riguarda i nostri iscritti – conclude -  la Federazione non ha contribuito in alcun modo al documento e neppure è stata interpellata alla sua stesura. E si vede. Il regolamento manca di anima e sensibilità nei confronti di artisti e cittadini. Se i giovani del Pd dovessero ripensarci, noi siamo pronti a collaborare”.

 

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