Trieste gira pagina, per fare spettacolo non è più necessaria la prenotazione

Chi oggi si iscrive a Strad@perta sigla il codice etico elaborato da Fnas

03-03-2017

Arti in strada il Comune cambia passo, recepisce le proposte di Fnas (Federazione nazionale arti in strada) e degli artisti triestini. Con la delibera licenziata dalla giunta di Trieste il 27 di
febbraio su iniziativa dell'assessore Lorenzo Giorgi, si apre un nuovo capitolo per chi si esibisce all’aperto: tramonta la prenotazione della postazione. “A distanza di un anno dall’avvio della sperimentazione del regolamento era chiara a tutti la necessità di mettere a punto dei correttivi – dice Maurizio Silvestri delegato locale di Fnas -  attraverso il dialogo con il mondo politico e l’Amministrazione è stato avviato un percorso di cui siamo molto soddisfatti e che proseguirà nel tempo per migliorare il rapporto tra la città e gli artisti, per quanto riguarda sia gli spazi centrali che quelli delle periferie e dei mercati”.  Nessun ritocco al regolamento, ma una serie di integrazioni e semplificazioni per migliorare la fruizione degli spettacoli e al tempo stesso facilitare il lavoro di artisti locali e di passaggio in città. La piattaforma Strad@perta rimane l’applicazione su cui registrarsi e, chi lo fa ora è chiamato a sottoscrivere il ‘Codice etico dell’Artista di Strada’ approvato di recente da Fnas. Il Comune fornisce un’agenda personale agli iscritti sulla quale annotare l’orario di inizio dello spettacolo e la postazione in cui si tiene. In caso di controllo da parte della Polizia locale, l’agenda è il documento da esibire insieme a quello di identità. “La cosa interessante è che la medesima postazione ora può ospitare fino a tre performance tra loro compatibili – dice Silvestri. A fare la differenza è anche la flessibilità delle esibizioni che, sempre nella durata massima di due ore, adesso consente una rotazione autogestita dagli artisti, rompendo la monotonia per residenti e commercianti e rispettando l’estensione naturale delle differenti esibizioni”.  Qualcosa di muove. “Per quanto riguarda le periferie si sta pensando un nuovo modo degli artisti di rapportarsi con il territorio – prosegue –  c’è bisogno di creare una rete di relazioni basata sulla partecipazione per costruire insieme un’abitudine gratificante alle arti di strada”. Ora il primo passo è fatto, i  prossimi obiettivi sono allargare il numero delle postazioni e scrivere un nuovo regolamento. “Si sta facendo un lavoro importante e  condiviso, possibile anche grazie alla collaborazione della Casa della Musica, che ospita i momenti di confronto e sintesi tra gli artisti”.

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