stRADARts, cosa è stato e cosa sarà

Primo sunto dopo l'appuntamento di Ospedaletto

21-03-2017

Non è stato un convegno come tanti, ma il nostro convegno, ambizioso quanto basta per porsi come punto di partenza di un processo di valorizzazione delle arti urbane per l'importanza dei contenuti, la passione e l'atmosfera che ha generato. Ospitati magnificamente da Antonio Saggese Sindaco di Ospedaletto e dall'associazione Castellarte, è stato un lungo e denso momento difficile da riassumere, perché non si è trattato solo di lavoro, ma di confronto, proposte e partecipazione. Tra artisti, Enti locali, associazioni, organizzazioni e cittadini. Qualcosa è cambiato. La Fnas di certo, ma anche le esigenze di chi crede e apprezza l'arte 'di' e 'in' strada. Di chi la fa per scelta, mestiere e l'ha dentro come una canzone con cui contagiare il pubblico, le piazze, le strade, le periferie, le città per renderle vive.

Le arti “on the road” sono un ritmo spesso dimenticato, in alcuni casi negato, da riscoprire e coccolare per la forza con cui sanno nutrire e interpretare le comunità. Un concetto da narrare con convinzione per riscoprire qualcosa che abbiamo trascurato: vivere insieme, nel miglior modo possibile, nei luoghi che abitiamo. Lo ha spiegato con grande chiarezza Paolo Apolito, docente di Antropologia culturale dell'Università degli Studi Roma 3, “arruolato” ad honorem da FNAS. FNAS che è oggi anche uno dei punti di riferimento per il circo contemporaneo. Un mondo variegato dentro il quale s'incrociano differenti discipline artistiche in scena sotto uno chapiteau o sulla strada e tuttavia senza ancora una casa giuridica. E questo a differenza del circo tradizionale che, come ha ricordato Adolfo Rossomando direttore di Juggling Magazine, è già con un piede dentro al Ministero della cultura per ottenere un prossimo restyling.

Il circo contemporaneo ha bisogno di una definizione artistica e la si vorrebbe già nell'ambito dell'ormai prossima revisione della legge nazionale sullo spettacolo dal vivo che l'On. Magda Culotta ci ha introdotto con un bel contributo in video. Un riconoscimento a cui puntano anche gli artisti in strada, che tuttavia potrebbero trovare dignità e mestiere anche sotto il cappello del Ministero del Welfare, come ha suggerito tra gli altri il responsabile nazionale turismo e cultura dell'Anci Vincenzo Santoro. Santoro ha invitato FNAS a lavorare con le Regioni perché contribuiscano a definire delle linee guida sulle arti in strada, portandole in discussione nella Conferenza Stato-Regioni.

L'assenza di un'identità giuridica del circo contemporaneo, peraltro riconosciuto da anni in molti Paesi d'Europa, ne rende complicata la gestione per artisti, pubblici amministratori e organizzatori. Il principale problema da affrontare ruota attorno al tema della sicurezza. Lo ha spiegato a chiare lettere Aurelio Rota responsabile della Consulta FNAS per il Circo Contemporaneo, scoprendo il tasto più dolente del convegno di Ospedaletto di Alpinolo, al quale hanno aderito una trentina di enti, comuni, organizzazioni e compagnie italiane.

Il tema della pubblica sicurezza, dimensione frammentata e spesso dominata dalla schizofrenia, è stato sviluppato da Domenico Giannetta, comandante dei vigili di Atripalda e formatore della polizia locale della Regione Campania. Si è posto un numero infinito di domande, si è tuffato nel labirinto del Tulps (Testo unico di leggi sulla pubblica sicurezza), lo ha analizzato, squartato, preso in contropiede ed è arrivato a una conclusione: il rimedio migliore sta nello sdoganare una procedura dalle regole certe che semplifichi la burocrazia. Difficile ma possibile. Così è stato, parola di comandante che non vuole perdere il posto, ma neppure mettere i bastoni tra le ruote a chi lavora. Di qui dovrà partire il tavolo tecnico proposto da Aurelio Rota e che forse già da dopo l’estate prenderà il via a Bologna.

Tra le esperienze a confronto il modello Viarigi, il festival lungo un anno raccontato dalla sindaca Francesca Ferraris e la rivoluzione del regolamento di Trieste messa in campo con scelte di buonsenso dall'assessore Lorenzo Giorgi. Sopravvive la piattaforma Strad@perta, ma viene utilizzata in modo da garantire la libertà di esibizione degli artisti, la quiete di commercianti e residenti. La deregulation sta in un mix di carta e tecnologia, l'iscrizione online alla piattaforma, con la sottoscrizione del codice etico FNAS, e un'agenda cartacea che certifichi spettacoli, presenze e permanenze. Fumata bianca per Trieste. Giacomo Martini ha poi presentato il progetto Bologna città per il circo che vede la collaborazione tra Comune felsineo, Circo Paniko, Side kunst Circus, quartiere Navile, Associazione In Festival e Fnas. L'essenza del progetto vede il circo contemporaneo ospite in un parco cittadino per un intero anno

La carne al fuoco è insomma davvero tanta. Una soddisfazione, speriamo una delle prime, per la Federazione che ha condensato in poco più di un giorno la discussione di aspetti normativi e tecnologici, senza mai abbandonare lo sguardo fermo sulla poetica della strada e i suoi effetti benefici sulle comunità. Al progetto di cittadinanza attiva Buona Strada di Roberto Cargnelli è stato dedicato un passaggio del convegno che, oltre ad aver ospitato la lettura di un documento dell’Istituto Nazionale di Bioarchitettura, ha visto ospiti Massimo Renno, presidente di Aeres Venezia per Altraeconomia, e Iosto Chinelli, CEO di PJ e responsabile dello sviluppo informatico della piattaforma Buona Strada Network. Un progetto bellissimo che si apre su un mondo diverso, di persone vive, di pensieri vivaci che si incrociano all'architettura, alla filosofia e a quella che riteniamo l'unica economia possibile, quella al servizio dell'uomo.

Gli approfondimenti e gli atti del convegno saranno presto pubblicati online.

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