Nuovo regolamento Torino, la road map

L'assessore Giusta apre a possibili correzioni nell'applicazione

20-07-2017

"È stato un errore non averlo fatto prima, ma disponibile ad un percorso assieme per trovare le dovute correzioni nelle modalità di applicazione". Con questo riconoscimento di un "varo" del nuovo regolamento non condiviso con le parti è iniziato il confronto tra assessore Giusta, Fnas (presenti il Presidente Boron, Il consigliere Pejsachowicz e il direttore Toso) e Ewan Colsell in rappresentanza degli artisti di Torino. Una premessa importante per il dialogo, visto che la delibera che dovrebbe "valorizzare l'arte di strada a Torino" aveva sorpreso tutti gli operatori del settore che non erano stati coinvolti preventivamente nel processo. In effetti siamo di fronte a un testo che risponde ad altre istanze: dare una risposta ad  alcune problematiche di "rumore" nel rapporto tra esibizioni, cittadini e luoghi sensibili, cercando, nelle intenzioni dell'assessore, di ridurre il meno possibile il margine di libertà espressiva che prima faceva di Torino un modello ideale.

Parliamo di rumore dunque e di proteste di alcuni cittadini, solo in alcune zone e solo nei confronti di alcune esibizioni. Artisti, pochi, che ignorano, o fingono, che anche nell'arte di strada esistono codici non scritti che fanno dell'ascolto del ritmo dei luoghi, del rispetto degli spazi e del dialogo con i cittadini elementi integranti dell'arte stessa.

Da qui il bisogno di regolare in maniera più stringente la presenza e la turnazione delle esibizioni in alcuni luoghi sensibili dell'asse centrale della città, laddove è più frequente il "rumore" degli spettacoli. Su questo punto è stato possibile un primo accordo, per limitare la regolamentazione degli spazi sul modello milanese, che per altri versi comporta problemi ora non esistenti a Torino, soltanto nelle zone problematiche. Sul resto della città l'orientamento è quello di mantenere la libertà attuale andando ad intervenire, di concerto con le rappresentanza degli artisti, soltanto in caso di conflittualità emergente.

Nel confronto è stata marcata la necessità di trovare un sistema per intervenire sulle responsabilità individuali e non attraverso un sistema "punitivo" di tutta la categoria. In questo senso una piattaforma che agevoli non tanto la rotazione artistica, che già avveniva naturalmente, ma l'individuazione puntuale di quali artisti "alzano troppo il gomito" del loro volume, può essere un sistema virtuoso per valorizzare chi invece l'approccio etico alla strada ce l'ha.

A settembre l'assessore ha proposto un appuntamento aperto con tutte le parti in causa per un tavolo tecnico per decidere insieme modalità e soluzioni per un sistema condiviso. In questo tempo di mezzo è stato chiesto agli artisti di proporre urgentemente una prima ridefinizione, in accordo con le indicazioni della delibera, delle fasce orarie di esibizione nelle aree sensibili, che nella scrittura del Comune sono totalmente "sbagliate" rispetto alle caratteristiche dei luoghi stessi. In questo gli artisti sono portatori di conoscenze che nessun altro può avere.

Ecco in sintesi alcune delle problematiche più evidenti della nuova regolamentazione che sono state messe al tavolo del confronto

- La delibera interviene solo sugli spettacoli amplificati, senza tenere in considerazione che alcuni strumenti acustici (fiati, percussioni etc) possono essere più invasivi delle basi amplificate o di un amplificatore potente, ma tenuto al giusto livello.
- Il limite dei 20 watt, già previsto dal codice della polizia, di fatto non garantisce il venir meno del disturbo, in parte perché le nuove tecnologie rendono i 20 W molto più potenti e in parte perché molto dipende dal luogo (l'acustica di una galleria chiusa non è quella di una piazza aperta). D'altro canto orientarsi sulla regolamentazione dei decibel dà problemi di misurazione e renderebbe di fatto impossibile qualsiasi tipo di esibizione. Pure il frinire delle cicale supera i limiti, per non parlare del rumore del traffico o delle voce di qualche persona che chiacchiera in strada. L'unica soluzione sarebbe quella di basarsi sul buon senso e una sano dialogo reciproco tra artisti e polizia locale
- La delibera prende in considerazione l'arte di strada come spettacolo per il pubblico. In verità l'arte di strada riguarda tutte le forme espressive che scendono negli spazi pubblici, come incontri di amici, di artisti o singoli che scendono a godere del loro spazio pubblico in forma creativa, senza cappello e senza spettatori.
- Il digital divide che escluderebbe da un'eccessiva burocratizzazione digitale di tutta la città, la generazione di cittadini che avrebbe problemi a capire cosa c'entra una app con il loro diritto di scendere in piazza a ritrovarsi in forma artistica.
- La definizione di postazioni fisse, che a Milano ha generato situazioni di conflittualità insostenibile, piuttosto che di aree più ampie dentro cui permettere spostamenti e rotazioni artistiche.
- La non chiarezza sul fatto che nella fascia oraria, prima della sospensione di due ore, fosse possibile una rotazione di più artisti con esibizioni brevi, non solo l'esibizione di un artista
- L'applicazione standard di un modello che magari ha senso per gli assi centrali frequentati, ma che comprometterebbe totalmente il flusso artistico nelle altre zone, comprese le periferie, che hanno ritmi e flussi completamente diversi.
- La previsione di festival di arte di strada, non di spettacolo di strada, che nega la natura stessa dell'arte di strada nella sua caratteristica di estemporaneità.

A ridiscutere di tutto questo la disponibilità dell'assessore è stata ampia e aperta. Troviamo positiva la volontà di portare in sottoscrizione il patto che la FNAS propone ai Comuni Amici dell'Arte di Strada e del Circo Contemporaneo, che rappresenta una dichiarazione politica importante di collaborazione reciproca e che porterebbe Torino ad essere nuovamente tra le prime in Italia. Parimenti la valutazione attorno al Codice Etico dell'artista di strada è un altro punto positivo da affiancare come strumento di analisi delle singole situazioni conflittuali.

Da lui e dal presidente FNAS arriva l'invito agli artisti a non preferire solo la scelta facile del centro e ad esplorare anche nuovi luoghi della città. Altrove questa attitudine ha portato risultati impensati anche a livello di "cappello" oltre a ritrovare un senso all'arte di strada come pioniera di un'umanizzazione anche degli spazi urbani vissuti, ma dimenticati.

In attesa del tavolo tecnico di settembre e nella promessa di un'applicazione transitoria "morbida" della nuova regolamentazione, la FNAS ha infine dato la disponibilità a sperimentare, in forma gratuita, senza impegno e soltanto nelle zone sensibili, la propria piattaforma informatica, come strumento per tracciare un'analitica dei flussi della città. Avere sulla carta dati reali potrà permettere al tavolo tecnico di trovare soluzioni confrontandosi sulla consistenza della ricchezza artistica di Torino, della risposta della cittadinanza e della necessità di mantenere il margine di libertà il meno ristretto possibile.

INTEGRAZIONE del 23 luglio 2017
I temi che abbiamo trattato con l'assessore Giusta sono stati tanti. Per completezza riportiamo alcuni punti che ci era sfuggiti dal resoconto
- Oltre alle questioni di rumore, la delibera cerca di dare risposta ad una delle questioni problematiche che esistevano, per il conflitto tra regolamento precedente e le regole per il rumore. Nel nuovo assetto della delibera c'è un forte passo verso la liberalizzazione dell'amplificazione, evitando agli artisti il passaggio burocratico precedente.
- Il limite dei 20w è un limite che vigeva anche prima, secondo il regolamento di Polizia. Non si tratta dunque di una nuova limitazione, ma un riferimento alla normativa locale vigente già prima. L'assessore condivide con le parti il dubbio se questa sia la modalità migliore di valutazione. Fino al tavolo tecnico di settembre, in cui ci attendiamo la possibilità di discutere anche su questo oggetto, e in attesa di trovare soluzioni più coerentie attuabili della misurazione dei decibel, questo limiti restano in vigore. Dal punto di vista normativo questo però resta un elemento di continuità, non una novità.
- L'assessore riconosce che c'è un errore tecnico a cui bisogna mettere mano subito, in quanto le fasce orarie devono essere portate ad almeno 2 ore continuative e non inferiori come pubblicato
- La piattaforma, sicuramente invisa agli artisti e con problematiche da risolvere rispetto al digital divide, non è per la FNAS un elemento negativo di per sé, ma è solo uno strumento che può essere utile per sanzionare le responsabilità individuali e riportare una fotografia dell'esistente, ma solo se usata bene e solo laddove serve. Su questo punto l'assessore è in sintonia con la necessità di lavorare insieme per trovare le giuste soluzioni affinché questa possa realmente favorire l'evoluzione di Torino come città aperta a tutte le arti.

PROPOSTA DI MODIFICA DELL'ALLEGATO 1 AL NUOVO REGOLAMENTO E OSSERVAZIONI
Come d'accordo con l'assessore Giusta e dopo il confronto di martedì 26 luglio con gli artisti di Torino, pubblichiamo qui di seguito le osservazioni per un'interpretazione condivisa delle nuove disposizioni e il nuovo schema dei siti e degli orari di esibizione sull'asse centrale.

Osservazioni e schema siti e orari proposto dalla rappresentanza artistica di Torino





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