Dopo Viarigi

Finito il convegno nuove strade che si aprono

30-08-2016

E’ il desiderio e la necessità di lasciare un segno, di creare un percorso a lungo termine, un modello di sviluppo che ruota intorno a un progetto artistico capace di creare una musica d’insieme da far vibrare tutto l’anno come fosse il motore di una piccola, ma umanissima, comunità decisa a ritrovare un ritmo moderno dal cuore antico. Questo, in poche parole (ma pubblicheremo gli atti sul sito) il filo conduttore del convegno “Cultura, un incidente di percorso?”, organizzato da Fnas a Viarigi, nell’Astigiano, in collaborazione con il Comune e con il contributo determinante di Milo e Olivia, nuova direzione artistica del festival SaltinPiazza conclusosi domenica. Con la scuola di circo “Chapitombolo” la coppia di direttori ha saputo conquistarsi studenti di tutte le età, coinvolgere famiglie e Comuni e diventare infine una vera e propria risorsa culturale e sociale delle colline astigiane. La giornata di studi rappresenta l'approfondimento dei temi lanciati a Milano, durante le 3 giornate di stRADARts alla Fabbrica del Vapore, per arrivare a concretizzare delle proposte pratiche di sviluppo. Sul palco tra i relatori abbiamo infatti ritrovato anche Paolo Apolito, professore di Uni Roma 3, che a Milano ci aveva così ben condotti a comprendere le radici sociali ed antropologiche delle nostre comunità e che a Viarigi ha portato questa volta anche il suo spettacolo “Ritmi di Festa” in duetto con l'attrice e clown Carla Paglioli.

Un’Amministrazione illuminata, quella del sindaco Francesca Ferraris, che ha giocato la carta della collaborazione con Fnas nell’intento di trasformare un’esperienza nata 26 anni fa in un modello “in progress” che, vista la partecipazione di amministratori piemontesi, Regione inclusa, e di quelli liguri, suscita nuovo interesse intorno al mondo delle arti “localizzate”, ma mai troppo locali e sempre sintomo di vivacità, coesione sociale e linguaggio estetico da trasmettere alle giovani generazioni.

Quattro ore di lavoro, confronto, racconti e proposte hanno messo in luce il bisogno di rivedere il rapporto con arti e spettacoli di strada, sottraendoli dal meccanismo del “toccata e fuga” di rassegne e festival che, pur con respiro internazionale, si consumano nell’arco di pochi giorni senza lasciare una vera ricchezza perdurante negli spazi vissuti dalle esibizioni. Dai lavori del convegno è così emersa chiara l’esigenza di entrare nelle scuole, di avvicinare bimbi e ragazzi alle arti di strada e urbane, ai loro differenti linguaggi, di dialogare con le istituzioni varcando i confini dei singoli assessorati.

Gli artisti che abitano un territorio, molti dei quali praticano la libera espressione a cappello e partecipano agli spettacoli organizzati “on the road”, rappresentano con la loro capacità aggregativa la possibilità di valorizzare gli spazi urbani, di renderli vivi e di contribuire a ricostruire l'identità dei territori. Ma hanno bisogno di dialogare con gli urbanisti delle pubbliche amministrazioni, di essere sostenuti da un movimento di amministratori illuminati, di attorniarsi di complici e amici per poter contribuire a costruire insieme un progetto di valorizzazione e rivitalizzazione dei luoghi pubblici. Si tratti di paesi o quartieri di grandi metropoli, c’è bisogno di spazi residenziali, anche chiusi, dove esprimersi, insegnare, comunicare e lavorare per riumanizzare le nostre comunità.

La carne al fuoco è parecchia, gli obiettivi sono tanti, difficili da raggiungere, richiedono sforzo e impegno della Federazione e di chi ne fa parte. È un lavoro certosino che ha bisogno di proposte e sostegno. E’ un fatto, così come lo è il prossimo appuntamento a Certaldo, il 30 settembre, dove è previsto un confronto allargato sotto egida e impulso di ANCI.

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