FNAS al convegno ANCI

L'intervento di Giuseppe Boron al convegno di Certaldo

03-10-2016

Per parlare di festival e del rapporto con il proprio territorio è necessario ricordare la connessione imprescindibile che c’è tra festival organizzato con quel più ampio evento spontaneo e continuativo rappresentato dalla moltitudini di artisti che, esprimendosi liberamente nella piazza pubblica, ogni anno creano il più immenso festival non riconosciuto. Di fronte ai mutamenti strutturali e allo sviluppo di missioni sempre più ambiziose che tanti eventi hanno avuto, non bisogna dimenticare la connessione con il suo tessuto d’origine, che è proprio questa radice popolare e spontanea dell’artista di piazza.

Porsi la domanda su come sostenere il mantenimento e lo sviluppo dei festival ha senso dunque solo se radichiamo questa intenzione nel giusto contesto originario e fortifichiamo questa relazione.

Il ragionamento parte dai risultati di un percorso di studi, nel contesto del programma FNAS chiamato stRADARts e che, cominciato a Milano, è poi continuato a Viarigi. Sotto il tema “Umanizzare la Città” il tema del festival è stato declinato da evento puntuale nel tempo a presenza attiva lungo tutto il corso dell’anno. I festival possono (e noi pensiamo che debbano) avere un ruolo di impulso, verifica, monitoraggio e sviluppo per tutti i 365 giorni dell’anno, favorendo la creazioni delle condizioni con cui poter garantire l’esercizio dell’arte di strada con continuità. Questa considerazione sembra scontata, ma nella realtà dei fatti non lo è. Abbiamo Comuni che celebrano con grandi onori le arti della strada durante il tempo del festival, salvo poi dotarsi di regolamenti comunali assolutamente inospitali e, talvolta, vessatori.

Creare le condizioni per promuovere l’arte di strada senza soluzione di continuità può  portare ai festival quelle risorse aggiuntive che oggi sembrano tanto necessarie. Come FNAS crediamo che un lavoro di radicamento e penetrazione nel contesto quotidiano, possa produrre quella partecipazione spontanea e attiva in grado di generare risorse utili. A Viarigi, con una Sindaca illuminata e un’Amministrazione giovane e coraggiosa, è stato elaborato un primo possibile modello di queste buone pratiche. Aver cercato le risorse artistiche residenti nel proprio territorio per reimmaginare la direzione del proprio festival ha generato plusvalore e conseguente miglioramento della qualità dell’evento. Voler attivare l’integrazione delle arti di strada e del circo dentro i programmi educativi e formativi scolastici, può generare opportunità e stimolare la partecipazione, oltre che lo sviluppo umano e il senso di comunità. Aver cominciato percorsi di studio per affidare strutture pubbliche non utilizzate agli artisti residenti genera prospettive di sviluppo economico, culturale e turistico. Favorire la nascita di luoghi e la creazione di condizioni ottimali alla creazione significa accogliere l’evidenza che la mobilità artistica è un fattore di trasformazione e benessere sociale potente.

Il modello Viarigi si applica bene a tutte le realtà locali di piccole e medie dimensioni. Più difficile che questo modello di radichi sic et simpliciter nei contesti urbani delle città più grandi, proprio per lo scollamento che assistiamo nelle città tra identità individuale e identità di comunità. Più facile è pensare una sua applicazione di quartieri, dove la cittadinanza si dimostra spesso assai attiva nel ripensare i propri spazi in termini di vivibilità e benessere.

Lavorare 365 giorni l’anno perché il proprio Comune sia anche casa del festival permanente e spontaneo che è l’arte di strada può produrre quell’identificazione e quel senso di appartenenza che spezza la solitudine dell’organizzatore, preparando il terreno per far arrivare nuove risorse. Molti festival lo hanno capito fin dalla loro nascita. Altri non ci sono arrivati. Alcuni festival hanno perduto, crescendo, la capacità di restare elemento di partecipazione e identità di comunità. Su questo pensiamo sia importante lavorare. Risorse per i festival sono sì i denari necessari, ma anche tutte le altre forme attraverso cui siamo in grado di generare risparmio, ottimizzare i costi e formare un pubblico che non sia solo fruitore passivo.

FNAS sta sviluppando proprio per questo tre progetti importanti: uno si chiama Buona Strada (buonastrada.net) e va nella direzione di stimolare e promuovere la partecipazione attiva dei cittadini in azioni di sostegno dell’arte di strada. Molto più di una semplice raccolta di dati, ma una piattaforma di informazione, educazione, narrazione e scambio che sia in grado di generare nei cittadini una tensione alla partecipazione attiva. In questo modo vogliamo stimolare e valorizzare un loro ruolo ben più ampio rispetto al semplice essere spettatori. Creare una banca di risorse aggiuntive a cui compagnie e festival possono attingere, sia per sostenere gli eventi, sia per garantire quel presidio continuativo a tutela dell'arte di strada che deve esistere anche al di fuori dall'evento. Il processo è ancora all'inizio, ma nel sito di Buona Strada è possibile già dare il proprio contributo compilando un semplice questionario che ci aiuti a comprendere la portata possibile di questo processo.
 
L’altra risorsa che la FNAS sta attivando nasce intorno al progetto di Rete dei Comuni Amici dell'Arte di Strada per dare a questa degli strumenti operativi per azioni concrete. Stiamo cercando partner e investitori per realizzare una piattaforma informatica dinamica (Buona Strada Network), con una sua possibile trasformazione in applicazione per telefoni, che raccolga da un lato gli enti locali e dall'altro gli artisti in movimento per il nostro territorio. Per gli artisti significa poter scegliere le migliori piazze, magari anche quelle meno conosciute o battute, sapendo con precisione la regolamentazione locale e potendo fare online le operazioni necessarie per potersi esibire dentro le regole stabilite. Dall'altro gli Enti Locali possono promuovere i loro eventi, coordinarli con gli altri nelle vicinanze, favorire una presenza continuativa di artisti nel loro territorio, generare un risparmio coinvolgendo gli artisti in mobilità di prossimità. Un domani vediamo in questo strumento la possibilità di uno sviluppo a livello europeo.

Terzo progetto è il percorso iniziato a Milano a maggio e si chiama stRADARts – Giornate di Studio sull'Arte di Strada e il Circo Contemporaneo. stRADARts è un programma di studio permanente finalizzato all'approfondimento di temi e problematiche connesse al nostro ambito, allo scambio di buone pratiche, alla scrittura di proposte e soluzioni da proporre ai decisori politici, alla produzione di strumenti utili per facilitare l'evoluzione del settore. Questo programma non si realizza in semplici eventi spot, ma è un preciso percorso di sviluppo attorno alle urgenze che ogni anno si delineano come principali. Un contenitore aperto ad accogliere e coordinare anche proposte dei singoli attori, artisti, compagnie, promotori, festival o enti locali.

La FNAS propone questi percorsi proprio a partire dall'osservazione di quello che è successo in Italia in questi anni. La scena della strada è cambiata profondamente e dobbiamo elaborare strumenti al passo coi tempi. La scarsità di risorse può essere affrontata non solo rimpiangendo i numeri del passato o guardando con invidia l'erba del vicino. Abbiamo risorse e immaginazione per inventare strumenti e pratiche che non solo permettano all'esistente di non estinguersi, ma anche di stimolare investimenti e di creare innovazione.

RISORSE
www.fnas.it
www.stradarts.it
www.buonastrada.net

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