"Kazzoo, Kazzoo, Kazzoo!" Bernd "Barnelli" Witthuser (1944-2017)

Articolo di Serena Galella, uscito su Juggling Magazine e dedicato a Barnelli

17-11-2017

"L'articolo che ho scritto per la rivista Juggling Magazine. Forse vale la pena pubblicarlo. Per chi non lo ha conosciuto il ricordo di un artista che ha scelto la strada perché sulla strada il flusso di emozioni è continuo, vero. Perché la strada non è un ripiego ma una scelta consapevole e lui ne è stato l'esempio più eclatante. A Bernd."

“Kazzoo, Kazzoo, Kazzoo! Ora ti metti a scrivere su di me? Ahahah...” avrebbe detto Bernd ridendo. Non ho mai conosciuto uno che se ne strafottesse tanto del successo e che ne riscuotesse sempre, ad ogni esibizione. Barnelli ha evitato il successo che lo ha perseguitato per tutta la vita. In Germania era famoso Bernd Witthuser e con Westrupp aveva avuto un enorme successo come cantautore di protesta “Westrupp e Witthuser”. Erano gli anni '70 e lui era il primo cantautore a cantare in tedesco dopo la seconda guerra mondiale, all'epoca si cantava in inglese. Ma non era solo questo, cantava di droghe, contro la chiesa, il sistema. Era primo in classifica e le case discografiche lo corteggiavano, proponevano di cambiare look e promettevano tutte le sere sul palco. “Ma siamo matti!” Lui se n'è andato in Italia, in vacanza, con Otto, invitati da un amico in Maremma. Vanno a suonare per strada e li vede qualcuno, c'è chi dice lo stesso Benigni. Partecipano alla trasmissione di Arbore “L'Altra Domenica” e di nuovo il successo. E loro che fanno? Lasciano la RAI. “Non capivamo un cazzo, neanche parlavano inglese, non ci pagavano tanto e ce ne siamo andati a suonare a Piazza Navona, ci divertivamo di più”. Certo! Una volta in piazza si sono resi conto che erano improvvisamente famosi. Anche in Italia. 

Barnelli in Germania è un mito, al festival “Herzberg” arrivavano con i suoi vecchi LP, che comprano a caro prezzo, e gli chiedevano l'autografo: “cosa vuoi che ti scrivo?” chiedeva ai malcapitati “quello che ti pare” “OK!” e scriveva “quello che ti pare” Bernd Witthuser!
Bernd è stato un artista che ha amato profondamente quello che faceva, che non ha mia smesso di suonare, di creare, scrivere. Dedicava gran parte del suo tempo a suonare “ginnastica per le dita”, dopo il caffè e i giornali del mattino almeno due ore. Era un musicista, un cantautore, un poeta. Un Uomo. Un Uomo vero. Uno che ha provato in tutti i modi ad essere scontroso, antipatico, a volte arrogante, strafottente e che, suo malgrado, ha sempre riscosso successo, con il pubblico, con le donne, con i bambini che non lo temevano, con gli animali più selvatici di lui che spesso andavano a trovarlo e si fermavano per un po'. Perché non era come voleva far credere. Sotto la scorza c'era un uomo sensibile, onesto, generoso, che amava fare musica più di ogni altra cosa, che poteva fare qualsiasi cosa. E' stato un ottimo attore in varie occasioni. E ballava da dio! Quando suonava la grancassa con i piedi danzava dando il ritmo alla sua musica. E tutta la grande anima usciva dalla sua voce, una voce profonda, unica, bellissima, piena di tutto quello che ha vissuto, di tutta l'intensità con la quale ha vissuto.
La prima volta che ho visto Otto e Barnelli avevo 12 anni. Erano ospiti fissi a “L'Altra Domenica” di Arbore. Una trasmissione strepitosa! Tanti personaggi stravaganti, sketch divertenti, le prime apparizioni di un Benigni esilarante e due musicisti assurdi, pieni di strumenti: violino, chitarra, voce, armonica, grancassa, rullante, piatti, campanelli, kazoo e stornelli assieme a maracas, il tutto addosso e suonato contemporaneamente. Incredibile! Stavo vedendo e ascoltando due one man band che suonavano assieme, gli unici, i soli: “Otto e Barnelli”. Non avrei mai immaginato che dopo 15 anni sarei stata parte di quel mondo, avrei conosciuto e ascoltato dal vivo quel duo visto in televisione da adolescente.
Quando Otto e Barnelli scendevano in piazza, io avevo 12 anni, questi 40 anni trascorsi hanno visto cambiare profondamente il mondo degli artisti di strada. Loro erano degli eroi per noi che iniziavamo negli anni '90; oggi magari è più facile, ci sono le scuole di circo, il circo-teatro ha in qualche modo sdoganato il teatro di strada, che resta una forma d'arte con le sue problematiche di sempre. I genitori, oggi, sostengono le scelte dei giovani anche grazie al nostro contributo. Anche grazie a Otto e Barnelli.
Barnelli ha vissuto a modo suo, sempre, senza guardarsi indietro e allo stesso modo, forse con la stessa determinazione, se n'è andato. Ci ha lasciato tanto e ci mancherà tanto, perché è impossibile inventarne un altro. I ricordi sono tanti, troppi, ma non bastano a colmare il vuoto che ha lasciato. Chiamatelo come volete, per me rimane il mio Schatz, un vero Tesoro.

Fonte: Juggling Magazine

Sito Web: http://www.jugglingmagazine.it

Sito Web di Barnelli: www.barnelli.it

Canale Youtube di Barnelli:https://www.youtube.com/user/kazzoobee

Immagini: