L'Università stradale di matematica tra numeri e magia

Giuseppe Polone racconta in strada una 'formula' di vita che intriga professori, studenti e persino commercialisti

18-11-2016

C’è strada e strada, quella di Giuseppe Polone è magica. In tutti i sensi.  La sua “Università stradale matematica d’Italia”, ricca di quadrati carichi di numeri che come li giri, li sommi, li  pensi danno sempre lo stesso risultato, si trova solitamente davanti alla chiesa di Sant’Angelo a  Napoli. Cartelli e cifre e cifre e cartelli, un’aula all’aperto che incuriosisce, acchiappa  e trasforma una  ‘lezione’ in un incontro speciale. Alla portata di tutti. 

Giuseppe ti laurea matematico in una decina di  minuti, con le sue formule sorprende chi la matematica la insegna, la studia e persino i commercialisti, il che è tutto dire. “Mi hanno chiamato per una loro convention, il tempo di una breve  dimostrazione”, spiega.  Ha 70 anni “ma ben portati”,  ci tiene a sottolinearlo. “Gioco ancora a  pallone, sono in gran forma, mica si vede l’età”, racconta. Si diverte nei panni dell’artista in strada,  tra lui e il pubblico c’è quel tanto di calcolo capace di suscitare sorpresa e di restituire il sorriso a chi,  di passaggio, incappa nell’università più democratica e bizzarra della città.  E’ l’uomo dei numeri  all’aperto, celebrato su youtube, intervistato dai giornali, invitato a trasmissioni televisive, non    ultima  ‘Superbrain’ di Rai1. “Sono un autodidatta, ho solo la V elementare, queste formule le ho  perfezionate in Amazzonia, sono figlie della paura – racconta – sono rimasto intrappolato da  un’alluvione, ero là perché amo l’avventura. Sono rimasto chiuso nella jeep impantanata per un mese, per non impazzire pensavo e creavo: formule matematiche e cruciverba”. La paura fa 90,  soprattutto a Napoli, ma tutti gli altri numeri sono più affascinanti. E hanno vinto su tutta la linea  grazie alla passione che Giuseppe nutre nell’incrociarli e addomesticarli al gioco della sua vita  rinnovato ogni giorno in strada  tra quadrati magici e torri matematiche da guinness.  Genio e cabala  numerica da mettere in scena per il piacere dei passanti e le tasche del campione. “Ogni due anni  partecipo ai campionati mondiali di matematica, sono  un campione, è anche scritto sul cartellino che  porto al collo”, dice con soddisfazione. Non usa i ‘social’, non ha mai visto un computer e, a quanto  pare, non ne sente la mancanza. In ogni caso non teme la sfida della tecnologia. “Se c’è qualcosa di  matematico da risolvere invito chiunque a sfidarmi e a presentarsi con un computer”. La matematica,  la sua, è un’arte condivisa.  Una ricchezza on the road.     

 

 

 

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